sabato 26 luglio 2014

Quando piove io leggo!!!

Ma che razza di estate: non fa altro che piovere. Sembra di essere ai Tropici durante la stagione delle piogge!!! Che si fa con un tempo così?
Quando piove io leggo!
L'ho letto un po' di settimane fa ma ho deciso di parlarne nel blog perchè è un romanzo che vale davvero la pena leggere. Sto parlando di CECITA' di José Saramago.


Mi sono ritrovata spessissimo a leggere ad alta voce. Quando un libro mi piace molto a volte mi capita!
Una misteriosa epidemia di cecità, che fa vedere tutto bianco, colpisce le persone sulla Terra. Prima uno, poi due, poi dieci, venti, mille... Il primo gruppo di contagiati, per precauzione, viene rinchiuso in un ex manicomio in una sorta di disperata quarantena. L'esercito fornisce tre pasti al giorno ma nulla di più. Per il resto i ciechi si devono arrangiare. Se si ammalano, se muoiono, se scoppiano risse o se si uccidono a vicenda, non importa. In questo microcosmo di ciechi solo una donna vede; è la moglie di uno dei primissimi contagiati, un oculista, che si finge cieca per poter stare vicina al marito.
Con i suoi occhi, che misteriosamente non vengono contagiati da questa malattia che alla fine diventerà globale, vede il degrado, la violenza, la morte, lo schifo di un mondo che diventerà sempre più animalesco e sempre meno umano.
Il romanzo è forte, per linguaggio e immagini, ma nello stesso tempo anche commovente e poetico perchè nella disgrazia il male e il bene sono esaltati e moltiplicati.
I personaggi in questo romanzo non hanno nome, non hanno volto... a che serve un nome, un volto in un mondo di ciechi? E così abbiamo Il Primo Cieco, la Moglie del Primo Cieco, il Medico, la Moglie del Medico (assoluta meravigliosa protagonista di questo eccezionale romanzo), la Ragazza con gli Occhiali Scuri, l'Uomo con la Benda Nera, il Ragazzino Strabico e così via....
Anche il modo in cui è scritto è particolare: una frase dietro l'altra, riga dopo riga, senza capoversi e quasi senza punteggiatura. Non esistono i punti interrogativi o le linee di dialogo e tutto scorre fitto fitto fino alla fine della storia. Ma nonostante questo stile così particolare (e leggendo il romanzo si intuisce il motivo di questa scrittura tanto complessa) il romanzo è eccezionalmente scorrevole.
Di questa storia ho amato soprattutto le donne, non solo perchè le peggiori nefandezze sono commesse da uomini, ma anche perchè di queste nefandezze sono le vittime e nonostante subiscano le peggiori umiliazioni che mente umana possa immaginare, restano unite, mano nella mano, sostenendosi e aiutandosi fino all'ultima fitta riga di questo libro imperdibile.

Ho poi terminato STORIA DI NEVE di Mauro Corona.


Alla fine non ne potevo più. La storia è davvero molto bella e anche ben raccontata, ma Corona dovrebbe essere meno prolisso e meno ripetitivo. Sarebbe stato un bellissimo romanzo con 500 pagine in meno!!!
Erto come Cicago al tempo del proibizionismo per numero di morti, omicidi impuniti e misteriose sparizioni. Eccessivo.

Delizioso, come tutti i romanzi della Yoshimoto, KITCHEN.


Una cosa mi colpisce sempre nei romanzi giapponesi e in genere orientali: il non detto.
I personaggi non si fanno, se non di rado, confidenze, non si parlano, non si dicono le cose, non esprimono i propri sentimenti ma aspettano che l'altro li percepisca.
I rapporti tra i personaggi sono sempre sottili e delicati, appesi al filo di ciò che non si dice ma che si dovrebbe intuire o si spera che si intuisca. Questo un po' mi irrita... o si, quanto mi irrita!!!
Ma i giapponesi non alzano mai la voce? Non si arrabbiano mai? Si dicono qualche volta pane al pane e vino al vino?
Quante volte avrei voluto poter afferrare uno a caso dei due giovani protagonisti, scuoterli violentemente e gridare: "SVEGLIATI!!! DATTI UNA MOSSA!!! PARLA!!!".

Sempre giapponese, ma decisamente fuori da questo schema, è il romanzo che sto leggendo adesso: LA FINE DELL'ESTATE di Harumi Setouchi.

"La fine dell’estate è il primo romanzo, nella letteratura giapponese moderna, a narrare senza reticenze, con una sincerità quasi brutale, di un burrascoso, romantico e scandaloso triangolo amoroso."
...sincerità quasi brutale? Io per il momento leggo sincerità, questa sicuramente inedita in un romanzo nipponico, ma non certo brutalità... anzi! I romanzi giapponesi, e questo non fa eccezione nonostante la sua originalità, mi colpiscono proprio per la loro delicatezza.
La storia è autobiografica. L'autrice, dopo una vita burrascosa, un marito, una figlia, una storia d'amore con un giovane studente e un lungo soggiorno in Cina, si ritira dalla mondanità e si fa monaca. Questo mi affascina molto e mi incuriosisce.

Harumi Setouchi
Comunque il libro non l'ho ancora terminato e quindi sospendo il giudizio anche se fin a questo momento mi piace molto; è scorrevole, piacevole, delicato e molto introspettivo.

Poi ho letto questo... o meglio, ci ho provato...


...ma'ho abbandonato per sfinimento e repulsione.
Capita a volte di odiare un romanzo fin dalle prime righe. Noi sei prevenuto, perchè non sai cosa aspettarti, non conosci l'autore, non hai mai letto nulla di suo... eppure!!!
Dopo circa una trentina di pagine, sfinita, asausta e anche un po' nauseata dal non capirci assolutamente niente l'ho chiuso per sempre. E pensare che era il libro del mese del Naso nei Libri! Ma la sorpresa più bella è stata che, giunta all'incontro, scopro che nessuno, NESSUNO dei partecipanti alla serata era riuscito a finirlo, sopraffatto dal mio stesso senso di nausea.
Quindi, il mio consiglio è: NON LEGGETELO!!!
La vita è troppo breve per leggere brutti romanzi.

Un bacio a tutti
Francesca



5 commenti:

  1. Ah, Francesca, quanto hai ragione!!! "La vita è troppo breve per leggere brutti romanzi"!!! Una volta mi intestardivo nel finire ogni libro che iniziavo - anche se non mi piaceva - ... ma oggi assolutamente no: che spreco di tempo e di energie che potrei dedicare a leggere romanzi e libri migliori! Bisogna essere selettivi nelle letture! Sai che ho sentito tante persone dare lo stesso giudizio su "Storia di neve"? Credo che i migliori libri di Corona siano i primi che ha pubblicato. Non ho mai letto gli altri ma Cecità mi attira! un abbraccio e buona domenica... anche io, con questo tempo, non faccio che leggere!

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  2. 800 pagine per raccontare una storia nemmeno tanto avvincente sono francamente troppe. La storia di Neve è molto bella ma poteva benissimo essere raccontata in 300 pagine e se ne aveva d'avanzo!
    Anche a me piacevano di più i primi libri di Corona, quando raccontava le semplici storie del suo paese, il rapporto con gli animali e il bosco.
    Cecità te lo STRA-consiglio. Negli ultimi tempi, il libro migliore che abbia letto. E' un po inquietante e anche piuttosto forte. Non è un libro per stomaci delicati, ma è davvero bellissimo!
    E anche oggi giornatina grigia. Penso che terminerò La Fine dell'Estate... che quest'anno non è ancora cominciata, almeno metereologicamente parlando almeno!
    Un abbraccio
    Francesca

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  3. sembra che qua sarà una bella giornata, si sono diradate le nubi che c'erano questa mattina ed ora è tutto azzurro, riuscirò a prendere un po' di sole sul terrazzino!
    Io ho terminato un libro veramente bello; a dire il vero lo avevo comprato un po' di tempo fa, poi Silvia se n'è impossessata e me lo ha riportato dalla Toscana e dai suoi mille spostamenti in condizioni pietose ( l'avrei uccisa!) ma leggibile. L'autrice Susan Ablhawa è nata in palestina, il libro si intitola " Ogni mattina a Jenin": vale la pena!
    Buona domenica, buone letture e, speriamo, anche buon sole! Emanuela

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  4. Ciao Francesca, allora quest'anno leggerai tantissimo. Non se ne può più di questo tempo... anche se ha degli aspetti positivi, la pioggia inizia proprio ad annoiarmi!

    Buon inizio di settimana e grazie per questo bell'elenco!
    Cinzia

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