lunedì 25 febbraio 2013

Quel che c'è nel mio cuore



Con questa frase le donne Maja concludono i loro racconti ed è questo il titolo della mia ultima lettura: "Quel che c'è nel mio cuore" di Marcela Serrano.
Non è un libro che ho particolarmente amato forse perché seguire la narrazione non è per niente semplice. E' un romanzo che parla di una metamorfosi, di un profondo cambiamento interiore che avviene attraverso vari momenti, vari incontri, varie storie... Una rivoluzione che avviene anche dentro la propria interiorità e non solo nel profondo della foresta messicana!


Lo sfondo del romanzo, forse i veri protagonisti, a parte le due donne tanto diverse eppure tanto intimamente vicine che sono Camila e Reina, sono il Chiapas di Marcos e la città di San Cristobal de las Casas. La Serrano descrive il capoluogo del Chiapas con parole talmente vivide e con colori talmente accesi che mi sono davvero incuriosita.
Le immagini che ho trovato in rete sono davvero tantissime e tutte stupende. Ne ho selezionate solo alcune per darvi un'idea di cosa sto parlando...




... perché leggere è un po' anche viaggiare!!!!

Un bacio
Francesca

sabato 23 febbraio 2013

Ieri... Oggi...

Queste foto le ho scattate ieri e l'altro ieri....
 

Queste invece le ho scattate stamattina...


Poco più di una spolveratina, in verità, ma quanto basta per farmi sentire la Primavera, che già percepivo nell'aria e nel cuore, ancora tanto ma tanto lontana!!!
E da voi, ha nevicato?

Un bacio
Francesca

mercoledì 20 febbraio 2013

The Grapes of Wrath ossia Furore



Ho terminato ieri sera la lettura di un romanzo meraviglioso quanto famosissimo: FURORE di John Steinbeck.
Sono rimasta colpitissima dalla scrittura e dalla storia. Dopo il primo assaggio con "Uomini e topi" qualche settimana fa, ho sentito l'esigenza di approfondire la conoscenza con uno scrittore che mi aveva davvero colpito.
La storia è ambientata nell'America della Grande Depressione degli anni '30 e racconta le vicende di una famiglia unita e generosa che, sfrattata dalla loro terra in Oklahoma per colpa dell'avvento della trattrice, è costretta ad emigrare in California nella speranza di trovare lavoro e un futuro.
La speranza di una vita migliore corre veloce sulla Route 66, la grande arteria che porta a ovest. Su quella strada i Joad vivono, interagiscono con altri disperati come loro, fanno amicizie, continuando a sognare una vita migliore. Quello che trovano invece è delusione, maltrattamenti, umiliazioni e degradazione. La famiglia Joad però non si arrende e più la vita si fa dura più continuano a sognare.
Una figura monumentale è quella di mamma Joad, che nella difficoltà prende in mano la guida della famiglia e ne diventa praticamente il capo.
Sono rimasta davvero colpita da questa storia, soprattutto se si pensa chequesta vicenda, per quanto frutto di fantasia, sarebbe potuta accadere davvero ed è accaduta davvero, con altri volti, altri nomi, altri particolari, ma è accaduta.
Un ritratto potente di un'America cattiva e sfruttatrice, senza pietà e senza pudore ma anche il ritratto di un'America piena di dignità e forza.
Stupendo!!!!




Mi risulta che questo romanzo abbia avuto un unico adattamento cinematografico risalente addirittura al 1940. Lo stesso Steinbeck ne ha curato la riduzione per la sceneggiatura cinematografica e la regia fu affidata a John Ford. E' un film che ha vinto due Oscar (migliore regia e migliore attrice non protagonista) e vanta altre 5 nominations. Recentemente è stato inserito nella lista dei cento migliori film americani di tutti i tempi.
Credo proprio che me lo andrò a cercare questo film... sono davvero curiosa!!!
A presto

Francesca

lunedì 18 febbraio 2013

Potature e concimazioni



Fine settimana all'insegna del lavoro e della riflessione.
Ho lavorato nel sole, in mezzo ai vigneti e alle piante ed è stato bellissimo. Aiutata da Giovanni, che quando c'è da fare qualcosa non si tira mai indietro, ho potato le viti e i rosai e ho cominciato a pulire il cortile.
Più mi guardo intorno e più vedo che c'è tantissimo da fare. Il cantiere si è lasciato dietro un sacco di detriti, sporcizia e disordine e la casa non è affatto finita: le inferriate e il balcone sono da verniciare, gli scuri sarebbero da togliere, scartavetrare e riverniciare, la casa, dopo la costruzione del camino e la posa dei tubi nelle camere da letto, è praticamente da reimbiancare, il pollaio è da ripulire per bene, sistemare, imbiancare e abbellire e così pure la tettoia e le porcilaie che adesso sono praticamente il rifugium pecatorum di tutto ciò che in questi mesi non sapevamo dove mettere....
Nella mia vita non voglio più ripostigli bui e nascosti dove stipare le cose brutte e che non mi va di avere tra i piedi... A costo di gettare cose a cui tengo, a costo di eliminare più di quello che mai avrei immaginato, sento che devo farlo!
Spesso nella mia vita ho attraversato momenti del genere. Voglio una vita pulita in tutti i sensi, senza angoli dove si accumula la polvere e senza inutilità.
Ho riflettuto molto su questo ed è una bella metafora di quello che sto vivendo adesso: potature e concimazioni anche nella vita!!! Potare e togliere ciò che è inutile o dannoso, ciò che mi toglie energia e forza, le cose e le persone faticose, quelle che mi costringono a fare ciò che non voglio, ciò che non sento... Concimare le amicizie belle, quelle vere, quelle che mi arricchiscono, quelle che mi danno forza ed energia, concimare quelle attività che sento sotto la pelle, quelle che mi danno gioia, come leggere ai bambini, occuparmi dell'orto e del giardino, abbellire la mia casa, stare con i miei figli, cucinare cose nuove, stare nella natura... e poi leggere, riprendere a dipingere, provare a scrivere quei racconti che ho nel cuore e che non ho mai tirato fuori, fare un corso per riconoscere le piante spontanee, viziari un marito che ultimamente ho un po' trascurato...
Non sarà facile perchè ci saranno persone che non capiranno, soprattutto all'interno della mia famiglia d'origine. Ma sono proprio li le persone che più di altre mi tolgono l'aria e l'ossigeno. Sarà che sono la più piccola, sarà che sono sempre stata remissiva o forse troppo buona, ma da sempre tutti si sono sentiti in dovere e diritto di dirmi come dovevo vivere e cosa dovevo fare, mentre io non mi sono, giustamente, mai permessa di farlo con loro.
Pretendo il rispetto che merito, pretendo che rispettino mio marito e la sua malattia, pretendo che non interferiscano con l'educazione dei miei figli, pretendo che non mi dicano come devo vivere perchè io sono una donna, non una bambina, sono una Donna adulta che ha sofferto molto e non accetta lezioni di vita da chi non potrà mai entrare nella sua vita e nel suo cuore.
Potare e concimare... questo è il segreto di un giardino rigoglioso!!!

Buona settimana a tutti
Francesca

giovedì 14 febbraio 2013

No te rindas



NON TI ARRENDERE

Non ti arrendere, c’è ancora tempo
per  arrivare e ricominciare
accettare le tue ombre
seppellire le tue paure
liberarti del fardello
riprendere il volo.


Non ti arrendere perché questo è la vita
continuare il viaggio
perseguire i sogni
sciogliere il tempo
togliere le macerie
e scoperchiare il cielo.


Non ti arrendere, per favore non cedere
malgrado il freddo bruci
malgrado la paura morda
malgrado il sole si nasconda e taccia il vento
c’è ancora fuoco nella tua anima
c’è ancora vita nei tuoi sogni


Perché la vita è tua e tuo anche il desiderio
perché l’hai amato e perché ti amo
perché esiste il vino e l’amore, è certo
perché non vi sono ferite che  non  curi il tempo

Aprire le porte
togliere i catenacci
abbandonare le muraglie che ti protessero
vivere la vita e accettare la sfida
recuperare il sorriso
provare un canto
abbassare la guardia e stendere le mani
aprire le ali
e tentare di nuovo
celebrare la vita e riprendere i cieli


Non ti arrendere, per favore non cedere
malgrado il freddo bruci
malgrado la paura morda
malgrado il sole si nasconda e taccia il vento
c’è ancora fuoco nella tua anima
c’è ancora vita nei tuoi sogni

perché ogni giorno è un nuovo inizio
perché questa è l’ora e il momento migliore
perché non sei sola, perché ti amo.
    
                                                           (Mario Benedetti)

domenica 10 febbraio 2013

Un premio da una Donna speciale

Ho ricevuto un Premio... che bello!!!
E mi fa doppiamente piacere perché me lo ha conferito una Donna davvero meravigliosa e speciale: Chandana del blog http://chandanina.blogspot.it/... in partenza per l'India- beata lei!!!
Ecco il premio e le regole



Liebster award è un premio che viene assegnato ai blog con meno di 200 follower; liebster significa amabile, piacevole, carino, bello.
Se vi va di partecipare le regole di questo premio sono:



  1. Rigirare il premio ad altri 5 blog meritevoli e con meno di 200 iscritti
  2. Chi riceve il premio deve ringraziare chi glielo ha assegnato
  3. Copiare e incollare l'immagine liebster award in un post
  4.  Avvisare gli altri blogger con un commento sul loro blog

Mi imbarazza un po' ricevere dei premi perché scrivere su questo blog è un hobby leggero e piacevole, a volte scrivo cose che magari non interessano un gran che e a volte scrivo cose talmente personali che mi sorprende che qualcuno le legga!!!
Grazie Chandanina, sei una creatura meravigliosa e ti auguro tutte le cose più belle che la vita ti può dare...

E adesso veniamo a noi. Amia volta devo girare il premio a 5 blogger... vediamo... vediamo...

1. Assegno il Premio a Catia del blog http://ascuolaconmatilde.com/ perché il suo è uno spazio semplice e famigliare, dove si respira aria sana e tanto amore.

2. Questo Premio anche a  Daniela del blog http://ilcoltellodibanjas.blogspot.it/ che ha 180 lettori fissi (per un soffio riesco ancora ad assegnarglielo!!!). Chiunque entra nella sua casa virtuale si rende conto che Daniela e Simone sono due persone meravigliose, tanto da non sembrare nemmeno di questo mondo!!!

3.  Alla dolce Sari del blog http://vocedivento.blogspot.it/ perché  i suoi post non sono mai banali e spesso ti fanno riflettere e ti aprono occhi e mente.

4. Anche a Denise del blog http://pachamamae.blogspot.it/ riesco ad assegnare il Premio per un soffio avendo 184 lettori fissi. Denise mi somigli per il modo di vivere e di pensare, quando leggo i suoi post riconosco una parte di me...

5. E per finire assegno il Premio anche a Althea del blog http://unafataneicampidigrano.blogspot.it/ perché i suoi sogni sono puri, il suo progetto di vita è stupendo e perché vorrei augurarle tutto l'Amore e la Fortuna possibili.

Ecco, questi sono i blog che voglio premiare, nella speranza che abbia fatto cosa gradita.
E' da qualche giorno che penso alle mie amiche blogger e mi frulla nella testa un progetto... ma perché non organizziamo qualcosa per incontrarci? Lo so, è complicato, ma ci possiamo provare... che ne dite?
Datemi qualche idea e ditemi che ne pensate!!!
Vi aspetto

Francesca

martedì 5 febbraio 2013

Aggredita dai ricordi


Sto leggendo PAULA di Isabel Allende ma faccio tanta, tanta fatica.
Non è che il libro non mi piaccia, anzi... La Allende scrive bene, i suoi romanzi mi sono sempre piaciuti molto ma ad ogni pagina vengo aggredita dai ricordi e non riesco a proseguire.
Il fatto è che sono stata anche io una madre che ha assistito la figlia in ospedale, che si è infilata il camice e le sovrascarpe  per poter accedere alla Terapia Intensiva, che ha percorso avanti e indietro i corridoi degli ospedali, che ha passato giorni e giorni lontano da casa in stanze d'albergo anonime.
A Padova, al Centro Gallucci, ho lasciato almeno dieci anni della mia vita e mio marito forse di più, non essendo, a differenza di me, sostenuto dalla Fede.
Mia figlia aveva cinque anni e, per una malformazione cardiaca, ha subito un'operazione a cuore fermo con deviazione del sangue dentro la macchina cuore-polmoni. Durante l'operazione, durata circa sei ore - un'eternità - ho perso la mia giovinezza e ancora adesso se ci penso, mi tremano i polsi.
Non riesco ad andare avanti perchè ad ogni pagina piango.
Quindi non lascio una vera e propria recensione poichè non lo finisco e quindi il mio giudizio resta in sospeso.
Forse un giorno lo riprenderò in mano e lo finirò... ma non ora... non ora!!!

Un abbraccio a tutti
Francesca

P.S. Per chi non lo sapesse... Mia figlia sta benissimo adesso. E' una meravigliosa quattordicenne ribelle e artistoide con la testa piena di cavolate e di One Direction...

domenica 3 febbraio 2013

Timidi segnali


Se me l'aveste chiesto ieri sera vi avrei risposto che la primavera è ancora lontanissima, ma se oggi mi chiedete quanto manca alla bella stagione vi direi "Non molto, non molto".
Ieri c'era un vero e proprio nubifragio, con vento a raffiche violentissime e tanta ma tanta pioggia, oggi c'era il sole e il cielo era terso e luminoso, tanto che ho fatto, per la prima volta dopo mesi, un po' di giardinaggio e ho piantato l'aglio nell'orto.
Passeggiando nel giardino ho poi visto i primi timidi segnali della primavera: fiorellini delicati, le primizie della bella stagione, l'erba che un po' inverdisce, il sole che arriva in punti che fino a poco fa erano costantemente in ombra...


Non immaginate la gioia che mi ha dato vedere queste primule spuntare ai margini di un fossato che fa da confine alla mia proprietà, o accorgermi dei fiorellini bianchi che presto rallegreranno una scarpata del giardino.
Sono i primi segnali e per il momento gli unici, ma bastano a darmi tanta tantissima felicità.
L'inverno è agli sgoccioli, le giornate sono più lunghe, l'aria non è più così pungente e la luce del tramonto è diversa...


Ho fatto un po' di pulizia nell'orto, ho vangato un poco e concimato in preparazione delle prossime semine, ho progettato con Roberto la sistemazione del pollaio, abbiamo bruciato un po' di sterpaglie (attività che piace tantissimo a Giovanni) e ho raccolto i cavoletti di Bruxelles...
Rientrati in casa abbiamo acceso il camino e io ho fatto una bella torta di pere e cioccolato. Quando sono felice, lo sapete, io cucino!!!!



Mamma mia, quanto lavoro che abbiamo da fare!!!
La prossima settimana dobbiamo fare un programma di attività insieme al nostro caro amico Andrea. Le viti sono ancora da pulire e girare, l'orto da vangare, concimare e ingrandire, gli alberi da frutto e il gelso da potare, il pollaio da predisporre, alcuni detriti del tetto ancora da portare via...
Insomma, se volete venire a darci una mano, il lavoro di certo non manca!!!

Un abbraccio
Francesca

venerdì 1 febbraio 2013

Futuro incerto...


Queste sono notizie che dovrebbero far saltare sulla sedia, soprattutto di questi tempi, ma io non ho paura.
Mio marito molto probabilmente perderà il lavoro fra pochi mesi e noi ci ritroveremo con solo il mio magro stipendio da impiegata molto part time e il piccolo affitto di un'appartamentino di mio marito, che tolte tasse, gabelle e registrazione obbligatoria annuale e ancora più piccolo.
Come faremo a tirare avanti?
Di questo abbiamo parlato a pranzo, ma la cosa non ci ha demoralizzato più di tanto.
Un'altra sfida, da affrontare e da vincere. Non è la prima e non sarà l'ultima.
Mi rendo conto che siamo dei privilegiati rispetto a tantissime altre persone che in questi ultimi tempi hanno perso il lavoro: la casa dove viviamo è nostra, per acquistarla non abbiamo acceso nessun mutuo e non abbiamo nessun debito da saldare di nessun genere... Non abbiamo un euro da parte, è vero, abbiamo speso tutto per comprare e ristrutturare questa casa, ma nessuna spada di Damocle ci grava sul capo, nessuna banca ci alita sul collo.
Mio marito, data la sua particolarissima malattia, non può svolgere un lavoro qualsiasi... l'unica cosa che potrà fare in futuro è quello che fa adesso, un mestiere che lo fa stare sempre all'aperto e che nel contempo non richiede sforzo fisico. Ma il suo è un mestiere particolare, poco richiesto (anzi, direi quasi per nulla richiesto, ultimamente!!!)... e quindi siamo nella m.... !!!
A pranzo abbiamo fatto progetti. Siamo privilegiati anche perché abitiamo in campagna.
Prima cosa da fare: prendere delle galline.
Seconda cosa: fare un orto più grande
Terza cosa: predisporre una serra per le coltivazioni protette.
Quarta cosa: prendere anche dei conigli.
Quinta cosa: cercare di limitare il più possibile le spese (ma questo già lo facciamo da tempo).
... altre cose ci verranno in mente.
Se non potrà più lavorare fuori casa lavorerà in casa e nell'orto, alla ricerca di una indipendenza che sarà vita, risparmio, decrescita forzata... e con questo ci assicureremo una fetta di futuro, nell'attesa che le cose cambino.
Mentre scrivo le campane della chiesetta del paese suonano e riempiono l'aria di un festoso rumore. Non sono preoccupata o triste: sono fiduciosa e ottimista. Le sfide non mi spaventano!!!
Siamo insieme, affronteremo anche questa cosa insieme... come abbiamo sempre fatto!!!

Con speranza
Francesca